IL
COLLE DELLE MASCHE
“La paura deve
crescere dentro di voi nelle notti di luna piena; Nessuna sicurezza,
l’inesistenza della certezza, guardatevi le spalle, preoccupatevi
per la vostra incolumità perché le Masche sono in agguato:
aspettano una vostra distrazione per attaccare nell’ombra,
imprimendosi nella vostra mente per l’eternità. Vedo i vostri visi
pervasi dalla perplessità, sento lo scetticismo nell’aria che
tanto tempo fa faceva parte di me, finché una di loro mi venne a
trovare e mi tolse il velo d’incredulità che ancora mi avvolgeva.
Sono Donne, l’orgoglio le fa da padrone, non attaccano i paurosi,
ma le teste dure, come voi! Non fatele arrabbiare, non provocatele,
l’unica salvezza è rispettarle per quello che sono.” Devo
ammettere che stavo facendo di tutto per non credere alle parole di
quel vecchio a me tanto famigliare, ma qualcosa mi si stava smuovendo
dentro, solleticando la fantasia e facendo lavorare il cervello da
tempo chiuso e represso dalla mentalità grezza che apparteneva alla
gente abituata a tenere a guinzaglio la propria fantasia.
“Stavo tornando a casa, in una serata come
questa, dopo un racconto come questo; ero giovane, tanto che la mia
mente dovrebbe aver dimenticato, ma le Masche mi faranno ricordare
per sempre la notte in cui le incontrai, per poter narrare ai più
giovani la loro storia, per tenere viva la paura, l’unico
sentimento in grado di comandare le persone. Camminavo per una strada
buia, solitario, pensoso e scettico, quando senza preavviso vidi dei
lumini davanti ai miei occhi stanchi; pensai che fossero le luci di
una casa, immaginai di aver errato la via e di essermi imbattuto in
una zona poco conosciuta, ma le mie supposizioni vennero
immediatamente sfatate dallo strano comportamento di quelle luci
sovrannaturali. Iniziai a farmi delle domande, incomincia ad avere
dei dubbi e diedi avvio alla paura che mosse le mie gambe in una
frenetica corsa verso casa. Intanto la nebbia stava scendendo su di
me, confondendo ancor di più i miei sensi e facendomi cadere, come
sospinto da una mano invisibile, in un fosso sul ciglio del
sentiero. Annaspavo nella
putrida fanghiglia, la melma mi stava sconfiggendo quando poco prima di affogare mi alzai in piedi con l’acqua alle ginocchia, lasciandomi alle spalle quell’incubo e arrivando finalmente d’innanzi a casa. Battevo sulla porta con lena affannosa quando finalmente, separato da un tempo che mi sembrò un eternità, mio fratello l’aprì facendomi entrare e allo stesso tempo chiudendo all’esterno tutti i pericoli. in seguito non rimembro cosa accadde, perché quello che successe dopo non necessita d’essere raccontato.” La stalla si stava facendo sempre più stretta e calda, volevo anche io andare a case il più in fretta possibile. La notte era ormai diventata nera come la cenere e questo contribuiva ad alimentare sempre di più la fantasia di un giovane ragazzo come me.
putrida fanghiglia, la melma mi stava sconfiggendo quando poco prima di affogare mi alzai in piedi con l’acqua alle ginocchia, lasciandomi alle spalle quell’incubo e arrivando finalmente d’innanzi a casa. Battevo sulla porta con lena affannosa quando finalmente, separato da un tempo che mi sembrò un eternità, mio fratello l’aprì facendomi entrare e allo stesso tempo chiudendo all’esterno tutti i pericoli. in seguito non rimembro cosa accadde, perché quello che successe dopo non necessita d’essere raccontato.” La stalla si stava facendo sempre più stretta e calda, volevo anche io andare a case il più in fretta possibile. La notte era ormai diventata nera come la cenere e questo contribuiva ad alimentare sempre di più la fantasia di un giovane ragazzo come me.
“Si è fatto tardi, è bene che vi
incamminiate.”
“Arrivederci signore e grazie per
l'avvincente racconto!”
“Senza offesa
Battistain, ma tuo nonno ha qualche rotella fuori posto! Usava tutte
quelle parole complicate! Chissà cosa vuol dire scetticismi, mah! Le
Masche poi … non siamo mica nel medioevo … Al rogo le streghe, al
rogo!”
Sorrisi senza rispondere,
non potevo ammetterlo, ma io credevo a mio nonno, è sempre stato un
uomo colto e intelligente, non ci avrebbe mai raccontato quella
storia senza un valido motivo! Doveva celare un significato più
grande che non fosse intrattenere quattro ragazzi per una serata.
Ero immerso nei pensieri
mentre tornavo a casa con la compagnia rassicurante dei miei amici,
quando senza un pretesto o una motivazione i cari che avevo intorno a
me si trasformarono, diventato delle persone ostili e maleducate.
“Il nostro Battistein è
serio stasera, non si sarà mica spaventata, la femminuccia!
Battistein …. Non rispondi? Non riesce nemmeno a parlare, ma
guardatelo, se la sta facendo sotto!”
A quel punto non riuscì
più a mantenere la calma, come una bomba ad orologeria scoppiai,
urlando di smetterla e di non comportarsi come dei bambini di due
anni, io non avevo paura, ero sicuramente più coraggioso di tutti
loro messi insieme e potevo dimostraglielo in qualunque posto, in
qualsiasi momento.
“Va bene, qualunque
posto e qualsiasi momento? Mi è venuta una piccola ideuzza che
potrebbe farti veramente felice, sempre che tu non sia terrorizzato,
altrimenti non sarà una bella sorpresa. Guardati intorno, siamo
immersi nel buio, soli soletti sul colle delle Masche , che ne
diresti di provare ad entrare in quella casetta abbandonata? Non
dovresti avere nessun problema vero? Coraggiosone! Ricordati di
prendere un oggetto da quella catapecchia, altrimenti come potremo
crederti? Allora, accetti?”
Quelli che fino a poco fa
consideravo amici adesso si erano tramutati in traditori senza onore
che non si facevano alcuno scrupolo a voltarmi le spalle. Non avevo
scelta, o addentrarmi nell’antro delle Masche oppure essere
catalogato per tutta la vita come il “Pauros”! Forse con un
pizzico d’incoscienza scelsi di fare l'audace, trassi un profondo
respiro ed entrai nell’ignoto.
Gli assi di legno
scricchiolavano nelle tenebre, non potevo vedere, ma la mia mente
era una finestra aperta sull'immaginazione, creava dentro la mia
testa episodi d’incantesimi e magie che rendevano ancora più
difficile quella strana sfida. Con un senso mancante all’appello
cercavo di sviluppare al massimo gli altri quattro per trovare
finalmente un oggetto che provasse l’autenticità della mia
impresa. Ero immerso nel buio
quando sentii dei movimenti dietro di me, stavo per scappare, ma una mano bloccò la mia e l’altra mi tappò la bocca, impedendomi di gridare e facendo svanire davanti ai miei occhi l’ultima possibilità di salvarmi. Furono gli attimi più lunghi della mia vita; Poi quando la speranza mi aveva quasi abbandonato, vidi il viso dell’assalitore … era mio nonno!
quando sentii dei movimenti dietro di me, stavo per scappare, ma una mano bloccò la mia e l’altra mi tappò la bocca, impedendomi di gridare e facendo svanire davanti ai miei occhi l’ultima possibilità di salvarmi. Furono gli attimi più lunghi della mia vita; Poi quando la speranza mi aveva quasi abbandonato, vidi il viso dell’assalitore … era mio nonno!
“Figliolo, Stasera ti è
stato posto un grande dilemma che spesso perseguita gli uomini per
tutta la vita: Affrontare le proprie paure o comprimerle aspettando
lo scoppio finale? Accettare una sciocca scommessa o ragionare con la
propria testa?” Seguì un silenzio che mi lasciò il tempo di
analizzare le contraddizioni delle sue parole. Gli chiesi consiglio,
non sapevo cosa fare: se avessi scelto di andarmene non dando ascolto
alla sciocca proposta di quei ragazzini avrei seguito la mia volontà,
ma sarei stato anche un orribile codardo non affrontando i miei
timori. Invece ho deciso di stare dalla parte del coraggio, ma
facendomi allo stesso tempo comandare come se non avessi un cervello,
non esiste una soluzione a questo dilemma.
“Le scelte che farai
non saranno mai completamente giuste o sbagliate, l’importante è
che tu sia sempre convinto delle tue decisioni, solo così potranno
diventare esatte per te.”
A questo punto scomparve
ed io uscì da quella casa a testa alta con una consapevolezza in più
nel cuore: Finché avrei avuto me stesso non mi sarebbe servito
nient’altro.
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